door | franco summa project | angelo della rivelazione Castelvecchio Subequo, OUTSIDE 2014



















F. Summa, progetto per la Chiesa della Rivelazione, Castelvecchio
































M. Flamminio, happening, Basilica di S. Clemente a Casauria











minus.log, door, installazione audio visiva









La IV° edizione di OUTSIDE (1-2 agosto 2014), curata Ivan D’Alberto, giornalista e storico dell’arte, ha come riferimento la parola inglese door, che in italiano significa porta; termine molto caro all’artista Franco Summa, il quale è stato chiamato a realizzare un progetto specifico volto alla riappropriazione di un luogo: il centro storico di Castelvecchio Subequo (AQ) interdetto ai residenti e ai turisti per via del terribile sisma che ha colpito la regione Abruzzo nel 2009.
Tutta l’operazione è indicata con il titolo door | franco summa project | angelo della rivelazione: un’occasione per riconsegnare, sia concettualmente che fisicamente, agli abitanti di Castelvecchio una parte del centro urbano, da troppo tempo tenuto “sotto chiave”.
door | franco summa project | angelo della rivelazione vuole essere la metafora di una “porta spalancata” capace, attraverso l’esperienza dell’arte, di stimolare l’immaginazione del pubblico che potrà finalmente “rivivere” un luogo abbandonato e dimenticato. L’operazione permetterà di riconsegnare ai residenti, e non solo, gli spazi domestici, i luoghi identitari e la dimensione comunitaria.
Alla base di questo progetto c’è l’atto del “varcare una soglia” che simbolicamente identifica il desiderio di riunirsi ad un mondo nuovo.
La porta in questo caso rappresenta sia la separazione che la comunicazione tra due ambiti, non solo come identificazione dello spazio fisico che delimita l’esterno dall’interno o viceversa, ma anche come passaggio tra due livelli: il noto e l’ignoto, il profano e il sacro.
Come la porta definisce il limite tra il mondo estraneo e quello domestico di una normale abitazione, così la porta di un tempio identifica il passaggio tra il mondo profano e quello sacro.
Il progetto di Franco Summa rappresenta il ponte tra questi due livelli: il divino e il terreno. Il suo intervento urbano, infatti, parte proprio da un luogo sacro, la piccola Chiesa della Rivelazione per irradiarsi in tutto il borgo di Castelvecchio Subequo attraverso l’uso di segni e segnali che intercettano le porte delle case del centro storico.
OUTSIDE 2014 si arricchisce di altri due interventi che hanno come riferimento sempre il simbolo della porta: l’installazione audiovisiva door del collettivo minus.log (Giustino Di Gregorio – Manuela Cappucci) e l’happening PORTA/PARTO  del giovane artista Marco Flamminio.
Anche in queste altre due proposte la porta è intesa più come luogo di passaggio che come linea di confine: elemento di identificazione della vita, che non è altro che un continuo varcare soglie, attraverso il passaggio da una fase all’altra: dalla nascita alla morte. Passaggi comuni agli umani, ma che l’individuo deve affrontare per accedere da una “stanza” all’altra; dal momento del primo ingresso “nell’edificio”, con la nascita, e attraverso una serie di transiti intermedi fino all’uscita che avviene con la morte, ma che può costituire, a sua volta, passaggio verso altri “edifici”, trasformando l’intero percorso effettuato durante la vita in una tappa verso l’aggregazione al mondo ultraterreno.
La rassegna si completa con due incontri-dibattiti: il primo previsto per venerdì I° agosto, alle ore 18.30, dal titolo Oltre la Porta, identità culturali “sottochiave”: come le arti visive rigenerano un luogo, che vedrà il coinvolgimento di Sibilla Panerai dell’Università “G. d'Annunzio” Chieti – Pescara, Antonio Cipriani, architetto e membro dello  Studio He5 di Pescara e l’artista Franco Summa.
Introdurranno i lavori il Sindaco di Castelvecchio Subequo Pietro Salutari e l’assessore alla Cultura del Comune, Andrea Padovani.
Il secondo appuntamento, previsto per sabato 2 agosto, prevede un incontro tra l’architetto Lucio Rosato e l’artista Franco Summa. Insieme entreranno nel merito dell’intervento urbano realizzato a Castelvecchio.

La rassegna è stata possibile grazie al Comune di Castelvecchio Subequo e al Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (CAPPA) di Pescara.

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